“È stato entusiasmante. Non avevo mai conosciuto ragazzi migranti della mia età e mi sono subito sentita in sintonia. Ci legava la voglia di partecipare a un corso di video making, ma non solo: fin dal primo giorno ci siamo scambiati idee e numeri di telefono. Anche ora che il corso è finito, ci teniamo in contatto”. A raccontare è Irene, studentessa del liceo linguistico Manzoni di Milano, capelli rossi e sorriso solare. Accanto a lei cioè Iaia, diciassettenne arrivato da solo in Italia dalla Guinea: uno degli oltre 7000 minori stranieri non accompagnati oggi nel nostro Paese. Ragazzi che di solito non hanno mai occasione di incontrare i loro coetanei italiani.
In questo caso, però, Irene, Iaia e un gruppo di altri liceali e giovani migranti sono diventati amici grazie a NoWalls, associazione che crea occasioni di rapporto fra teenager con esperienze di vita così diverse. Ora la no profit ha avviato un nuovo progetto, in cui il tramite per conoscersi e divertirsi sarà la musica. Iniziando con un laboratorio che, guidato da un rapper, esplorerà il significato delle note nelle diverse culture, per poi produrre brani hip-hop. E proseguendo con la realizzazione di un progetto sociale, comprensivo di raccolta fondi e comunicazione. Il tutto durerà tre anni e per gli studenti italiani sarà un’occasione di alternanza scuola lavoro.
Anche la nuova iniziativa coinvolge la Manzoni di Milano. Ma NoWalls intende allargare ad altri istituti milanesi attività simili, in cui italiani e stranieri possano condividere passioni e sogni. Cerca quindi operatori di varie discipline (arte, teatro, fotografia……) disposti a tenere corsi, nonché scuole superiori interessate a partecipare. Ma anche fondi, per pagare professionisti e materiali (donazioni su NoWalls.it, specificando nella causale: progetto NoWalls Young).
Grazie ad Antonella Barina che ha voluto raccontare di noi sul Venerdì di Repubblica del 19 novembre 2021.