E siamo a sette. Sette canzoni rap che puoi ascoltare QUI nate dal progetto NoWalls Young realizzato con il rapper ed educatore Carlo Palmiero e – nell’ultima edizione – con la sua RIL Factory.
Temi comuni, ma non sempre
Composte negli ultimi due anni da Minori Stranieri Non Accompagnati insieme a ragazze e ragazzi di due licei di Milano (il linguistico Manzoni e da quest’anno il classico Carducci), questi brani sono uno spaccato dei temi che più importano ai due gruppi di adolescenti, delle loro paure, ma anche delle loro speranze. A volte le paure e le sofferenze coincidono, a volte per niente perché frutto di vissuti molto diversi. Coincidono spesso invece i sogni, perché a quell’età disegnano per tutte e tutti scenari dove niente è impossibile.
L’amore
Il tema dell’amore per esempio è trasversale, anche se più ricorrente in chi sta frequentando il liceo. E se un ragazzo canta “Se guardo l’oceano riflette i raggi del sole, abbracci e carezze, emozioni e parole‘, una ragazza, sentendo il vento sulla pelle, ripensa a chi non le sta più vicino.
La mamma
Anche i pensieri per la mamma tornano per tutte e tutti, ma quelli dei Minori Stranieri si adombrano di nostalgia e di un’angoscia che nasce dal timore di deluderla, dal timore di chi si sente in bilico: ‘Rischio le lacrime di mamma, non voglio la caserma, non voglio la condanna‘.
Le fragilità
Ci sono le fragilità di chi ha l’età in cui ancora non hai capito chi sei: ‘Mi sento così piccola e a volta inadeguata di fronte alla realtà che sembra complicata‘, e il grido di dolore di chi a quattordici anni ha già visto l’orrore: ‘Il mio cuore è morto di dolore, chi ho amato mi ha tradito, il mondo mi ha stordito, cresciuto qui in terra straniera, davanti a me ho una storia vera‘.
Le paure a causa del passato e per il futuro
Ci sono ricordi come incubi che diventano immagini poetiche (‘La guerra nella testa mi tiene sveglio di notte, ferite di un bambino che con la mano tesa tocca i fili di una storia sospesa‘), ma anche le parole scritte dai liceali che dimostrano come abbiano ben chiaro com’è il loro presente, fatto di guerre e crisi: ‘Siamo qui sul pianeta Terra tutti insieme a parlare della vita e della guerra, ai nostri problemi come amore e amicizia ogni giorno si aggiunge una merda di notizia‘. Ma in questo quadro nero la soluzione c’è, è l’unione che fa la forza e la determinazione a inseguire la propria libertà: ‘Ho voglia di vedere, ho voglia di scoprire, poter incontrare chi mi può capire’.
Le parole in italiano, cantate sia da chi va al liceo sia da alcuni Minori Stranieri che hanno voluto cimentarsi nella nostra lingua forse come segno di gratitudine o piuttosto come prova del loro sforzo per integrarsi, si mischiano a quelle in inglese, francese, arabo, wolof, tigrino, mandinga, che ci portano lontano grazie a un semplice ascolto. Del resto, come ha scritto Carlo Palmiero, il RAP, grazie al suo linguaggio universale composto di musica, parole, ritmo e figure retoriche connette mondi e culture; abbatte muri e barriere; solleva confini e limiti. Ed è per questo che abbiamo scelto di lavorare con Carlo e la sua RIL che ha prodotto i beat.
Ogni volta, i momenti condivisi dai ragazzi e dalle ragazze sono stati pieni di sorrisi, sguardi incrociati sempre meno timidi, fino a chiacchierate fitte fitte e sfide a calcetto; e balli, pure.
E poi?
Tutto bellissimo, se non fosse per la malinconia che ci prende alla fine del percorso, quando è ora di tornare alla vita di prima senza più gli appuntamenti per trovarsi. Per i Minori Stranieri a volte è motivo di grande tristezza, dopo tanta gioia. Ma non è detto che i fili intrecciati si sciolgano, sappiamo che alcuni di loro sono ancora in contatto e, per esempio, un ragazzo gambiano è passato da NoWalls Young a ScuolAperta. Le sinergie di NoWalls.