E quindi siamo arrivati alla fine anche della sesta edizione di Mi Trovo un Lavoro. Quasi alla fine in verità, perché mancano ancora i colloqui che le studentesse e gli studenti faranno con OpenJob Metis.
Ricapitoliamo
A questa edizione hanno partecipato dieci persone, donne e uomini provenienti da Afghanistan, Pakistan, Sri Lanka, Somalia, Guinea Conakry, Marocco, Perù, Venezuela.
Li ha seguiti una numerosa squadra di volontarie e volontari, motivo di grande orgoglio per l’efficacia e la dedizione che hanno dimostrato: 10 tutor, 8 docenti, 3 responsabili del coordinamento (è un progetto molto complesso!) + una professionista a fare la formazione e la supervisione.
In quattro mesi, studentesse e studenti hanno affrontato un percorso a tappe:
- informatica di base per chi ne aveva bisogno,
- bilancio delle competenze per fare il punto sulle hard skill ma anche sulle soft skill, di cui spesso queste persone non hanno alcuna consapevolezza,
- stesura del CV, prima un incontro di teoria e poi uno pratico con la revisione di quanto preparato da ogni studente e ogni studentessa. A ogni partecipante, un nostro volontario fotografo, Alessandro Cerri, ha scattato un ritratto da usare sul cv,
- colloquio di lavoro, con spiegazione teorica e poi simulazione con una nostra volontaria che si occupa di Risorse Umane. Il colloquio di prova è stato filmato per permettere a ognuno e a ognuna di riguardarsi e capire che cosa aveva funzionato e che cosa no,
- educazione finanziaria per capire per esempio come fare un bilancio pensile personale, che cosa sono i tassi di interessi nei finanziamenti, la differenza tra carta di credito e carta di debito,
- ricerca attiva sulle piattaforme di ricerca lavoro con workshop personalizzato dopo un paio di settimane,
- diritto e sicurezza sul lavoro,
- stesura di un piano individuale d’azione.
I risultati
È stato un percorso serrato e impegnativo, che ha portato però a raggiungere diversi risultati, oltre a quelli relazionali che valgono per tutte e tutti: i legami che si creano in questo progetto non si perdono più; lo sappiamo per esperienza.
Se due persone hanno trovato già lavoro con contratto firmato – chi nello studio di un commercialista, chi in una reception – altri hanno messo a fuoco che cosa sanno e vogliono fare e hanno costruito piani a breve, medio e lungo termine, per esempio iscrivendosi al CPIA per ottenere la terza media o a un corso per acquisire competenze in ambito IT. C’è chi invece ha capito meglio che cosa impone il suo contratto di lavoro e ha iniziato l’iter per far riconoscere i suoi titoli di studio in Italia.
Nessuno e nessuna è come prima, insomma: o per la situazione lavorativa o per la consapevolezza di sé. E questo per noi è ogni volta l’obiettivo.
Ringraziamenti
Ringraziamo ancora l’Otto per Mille Valdese per aver sostenuto il progetto; Giorgia Barbieri, Valeria Russo e Giovanni Berta per averlo coordinato con tanta passione e capacità, e Alessandro Cerri per le foto, sempre bellissime.
Ringraziamo tutte le volontarie e i volontari, in ogni ruolo.
Ringraziamo tanto anche tutte le persone coraggiose che hanno fatto giocare il piccolo Ayallé, permettendo alla sua mamma di partecipare senza distrazioni alle lezioni. Ecco per voi gli occhioni più belli del mondo.