Si chiamano Jana, Cheng, Yaxin, Giulia, Paulino, Mouhamed, Gabriel, Sujjan, Rebecca, Leia, Marcus. Sono alcuni degli alunni e delle alunne di due classi di seconda media della scuola di via Russo che ospita il nuovo progetto di NoWalls, Teatrando Senza Muri, realizzato in collaborazione con Teatrino Teatrò.
Due temi: le discriminazioni e il valore delle diversità
Dal 22 gennaio 2024 fino al 20 aprile, quando ci saranno i saggi finali, l’attore Felice Ferrera con Paola Panarese incontreranno i ragazzini e le ragazzine ogni lunedì, due ore per ogni classe, e li guideranno nella conoscenza del linguaggio teatrale e – attraverso il teatro – li porteranno a esplorare due temi principali: uno tratterà le discriminazioni sociali e la solidarietà tra le persone e l’altro si focalizzerà sul valore della diversità.
La scuola di via Russo, che ha una primaria e una secondaria di primo grado (le medie), fa parte dell’istituto comprensivo Via Giacosa, conosciuto come il Trotter. È una scuola con un’altissima incidenza di iscritte e iscritte di origine straniera ed entrare in queste classi è come trovare il mondo intero in una stanza.
La sfida e l’obiettivo
Una scuola così multietnica è un’occasione preziosa di didattica sperimentale, di crescita, di integrazione, ma pone anche molte sfide. Il teatro, che fa lavorare tanto sul corpo, sullo spazio e sulla relazione, ci sembra uno strumento potente per favorire uno scambio e un incontro positivi tra alunni e alunne e per indurli a riflessioni su di sé e sullo stare insieme in modo sereno e piacevole.
Il primo incontro: corpo, gruppo, collaborazione
Al primo appuntamento, Felice Ferrera e Paola Panarese hanno infatti lavorato sullo spazio e su come – agendo come un gruppo consapevole – lo si può occupare tutto con armonia. Hanno poi guidato esercizi-gioco sul corpo e sull’energia che questo sprigiona, sulle emozioni primarie (disgusto, tristezza, rabbia) che si esprimono anche fisicamente nel modo di camminare e nei gesti, sulla fiducia e l’attenzione che bisogna avere gli uni verso gli altri quando si lavora insieme.
Felice e Paola hanno spiegato che quando qualcuno sbaglia a teatro non lo si corregge mai, ma si fa in modo che quell’errore venga dimenticato senza attribuire le colpe a nessuno in particolare: sul palco si è tutti insieme e tutti insieme, ognuno come può, ci si aiuta e ci si sostiene per realizzare al meglio l’obiettivo, lo spettacolo. Un insegnamento che vale – forse – anche per quando non si è sul palco: in tempi in cui ci si scanna sui social, imparare a sorvolare sugli errori altrui è cosa preziosa e delicata, che facilita la convivenza.
Per finire, ci sono stati i primi tentativi di improvvisazione teatrale semi strutturata, con un susseguirsi di risate che hanno fatto tremare i vecchi muri della scuola.
Gli sviluppi
Teatrando Senza Muri è un progetto pilota, ma se funzionerà ci piacerebbe portarlo anche in altre scuole, e magari farne un’edizione per ragazzi e ragazze più grandi insieme ai Minori Stranieri Non Accompagnati, nell’ambito di NoWalls Young. Per ora ci godiamo questi piccoli preadolescenti, alcuni ancora bambini e bambine altri già con i baffetti o un fare da piccole donne, che attraversano un’età complicata, in un mondo che non sempre li accoglie volentieri. Per noi sono gioia pura e abbiamo intenzione di divertirci moltissimo.