Guardare dritto negli occhi è il comportamento di una persona trasparente, schietta, consapevole. Siamo d’accordo? No. In molti Paesi africani, per esempio, guardare dritto negli occhi è una mancanza di rispetto, una sfida maleducata.
Oltre all’italiano, quindi, chi arriva da Paesi stranieri deve imparare nuovi codici di comportamento: tanto più nel momento in cui cerca un’occupazione. Ecco perché il colloquio di lavoro è uno degli scogli più grandi per queste persone: c’è il problema della lingua parlata, ma anche quello del linguaggio del corpo, il cui significato cambia da una cultura all’altra.
Il colloquio di lavoro
Il progetto Mi Trovo Un Lavoro prevede un modulo di insegnamento dedicato proprio a come si affronta un colloquio di lavoro: che cosa è bene raccontare di sé; come rispondere alle domande e se è utile farne all’intervistatore; come vestirsi secondo il contesto e poi anche come comportarsi, quali gesti evitare e quali invece fanno una buona impressione. Il colloquio di lavoro è affrontato in una lezione teorica collettiva e poi ogni partecipante fa una prova individuale con i nostri docenti volontari, che non smetteremo mai di ringraziare. Prendere dimestichezza con questa sfida, però, richiede tempo ed esercizio: più prove si fanno e meglio si impara ad affrontarla.
L’accordo con Openjobmetis
Ecco perché siamo molto contenti dell’accordo che abbiamo firmato con Openjobmetis, la prima e unica Agenzia per il Lavoro quotata in Borsa italiana, nell’ambito del progetto Mi Trovo Un Lavoro: l’Agenzia attiva nella ricerca, ricollocazione e formazione del personale sta facendo e farà colloqui di lavoro alle ragazze e ai ragazzi coinvolti nel progetto. Lo scopo? Farli allenare. Se poi qualche profilo coinciderà con richieste arrivate all’agenzia, ancora meglio!
Grazie a Openjobmetis per la generosa disponibilità: lavoriamo insieme per far lavorare tutti.