Erano gli anni Sessanta quando quel ribelle di Don Milani scriveva frasi forti come pugni: “Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro.” Frasi alle quali si ispira ancora oggi chi non vuole lasciare immutato il nostro presente.
Fra loro c’è senza dubbio NoWalls, associazione no profit impegnata nell’accompagnare gli stranieri verso l’integrazione e l’inclusione sociale. Una comunità di professionisti nata nel 2015 quando, su invito di Angela Marchisio – ora presidente dell’associazione – decise di portare soccorso ai primi siriani giunti a Milano. Insieme a lei c’era Silvana Strambone – oggi vicepresidente e responsabile della scuola di NoWalls – che seguì l’amica non sapendo che quella avventura si sarebbe trasformata ben presto in una comunità molto simile alla mitica esperienza di Barbiana.
Consapevoli che integrazione significasse parlare una lingua comune, le due donne, con circa quaranta volontari, iniziarono a proporre corsi di alfabetizzazione al Cas di via Corelli. «Con il passare del tempo, la nostra offerta è raddoppiata» – racconta Silvana Strambone – «e dopo alcuni anni abbiamo attivato corsi di italiano coinvolgendo più di 350 richiedenti asilo, tra centri di accoglienza, biblioteche comunali e altre sedi». Uniti dalla stessa voglia di attuare pacifiche rivoluzioni, i volontari “che non amano i muri” si sono organizzati in piccoli gruppi dediti a progetti speciali.
C’è chi si occupa di raccogliere fondi (lo scorso settembre la giornalista Marta Dore e l’architetto Luca Molinari hanno organizzato un’asta di design in collaborazione con Christie’s), c’è chi ha ideato l’iniziativa “Turisti senza muri” (si accompagnano gli stranieri alla scoperta dei luoghi d’arte di Milano) e, infine, c’è chi ha pensato che non c’è nulla come il “pedatare” – per citare uno dei felici neologismi del grande Gianni Brera – per sentirsi felici e provare a cambiare la rotta della propria vita. Nata ai tempi di via Corelli, la “NoWalls Internazionale FC”, una squadra di calcio a 11, la cui rosa è composta da 25 giocatori di 12 etnie diverse, sta per iniziare una nuova avventura entrando a far parte della neonata associazione fondata dall’avvocato Claudio Ceriani, la “YouSport”, che considera lo sport la migliore forma di integrazione e riscatto sociale.
Giovanna Canzi
(da TuttoMilano – Repubblica)
Le foto dell’articolo sono di Filippo Romano