ROMA. La prevenzione dei conflitti e delle diversità ha nell’inclusione il suo strumento principale. L’emergenza Covid ha mutato in profondità le esigenze e le prospettive dell’accoglienza dei minori non accompagnati.«L’inclusione dei migranti è possibile e arricchisce senza conflitti il tessuto sociale», spiega Angela Marchisio, presidente di NoWalls, associazione di promozione sociale senza fini di lucro impegnata a dare supporto ai migranti in fuga da guerre, dittature e povertà e agli stranieri in generale che si trovano a vivere a Milano. E aggiunge: «Attraverso il bando di Eppelà e Msd raccoglieremo i fondi per “Nowalls Young”, l’iniziativa che coinvolge studenti italiani e minori stranieri non accompagnati».
Effetto Covid
«La pandemia – afferma Angela Marchisio – ci ha costretti a ripensare le nostre modalità di intervento. Tutti i volontari hanno seguito una formazione specifica per lavorare online e in poche settimane– già a partire da marzo 2020 – le nostre attività di insegnamento dell’italiano si sono spostate online, consentendoci di non perdere studenti». Inoltre «abbiamo procurato tablet, computer e telefoni a chi, tra i nostri studenti, ne era privo affinché tutti potessero seguire le lezioni», spiega Marchisio. Questa esperienza non sarà abbandonata. «I corsi online permettono ad alcune categorie di stranieri di seguire corsi che in presenza sarebbero loro preclusi- evidenzia-. Ecco perché quest’anno porteremo avanti anche corsi online. Anche le gite a Milano sono diventate virtuali attraverso lezioni online fatte dai nostri volontari dei “Turisti Senza Muri”, ospitati nelle classi di italiano, ma ora torneremo a farle anche dal vivo».
Sos educazione
S’intitola “NoWalls Young”, il progetto che grazie a Msd CrowdCaring, l’iniziativa dell’azienda farmaceutica Msd e della piattaforma Eppelà, ha vinto il bando per il crowdfunding: ” Il bando di MSD ed Eppelà ci permette di raccogliere i fondi per pagare i materiali e il contributo degli educatori professionisti che affiancheranno i nostri volontari. Il sottotitolo del progetto NoWalls Young è «L’inclusione? Progettiamola a scuola». È questo, infatti, il senso dell’iniziativa: portare nelle scuole superiori milanesi attività che coinvolgano studenti e studentesse italiane e minori stranieri non accompagnati, arrivati cioè in Italia soli, senza famiglia né reti di supporto. «Lo scopo- puntualizza Marchisio- è quello di avvicinare mondi che altrimenti non avrebbero occasioni di incontrarsi».
Nei licei
La prima edizione partirà a novembre al liceo linguistico Manzoni: sarà un percorso di tre anni inserito nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro. Le ragazze e i ragazzi coinvolti, italiani o Msna, parteciperanno a un laboratorio musicale interculturale, ma anche a un percorso di formazione sulla progettazione: dovranno imparare a scrivere, strutturare e poi realizzare un progetto, comunicandolo e raccogliendo anche i fondi per renderlo realtà. Tanti i progetti che caratterizzano l’attività dell’associazione perché «la prevenzione dei conflitti e delle diversità ha nell’inclusione il suo strumento principale», sottolinea la presidente di NoWalls. Tra questi anche un percorso di due mesi per l’inserimento nel mondo del lavoro degli stranieri, a dimostrazione del fatto che diversità può diventare un’opportunità per le aziende.
Gruppi di lavoro
«La presenza di uno straniero in un gruppo di lavoro ci costringe a mediare- continua Marchisio -ci è capitato spesso di osservare come alcuni valori insiti in culture differenti possano essere una sfida ma anche un arricchimento. Tutto sta nell’accettare questa sfida e nel cercare, da entrambe le parti, di trovare una mediazione e un punto di incontro». Attività e progetti inclusivi che con la pandemia hanno dovuto trovare nuovi margini di azione.
Giacomo Galeazzi
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