Si è alzato il sipario, l’altra sera, in una classe di ScuolAperta: è arrivato in scena – sul palco di Zoom – Carlo Ottolini, diplomato alla Paolo Grassi e premiato dall’Ente Teatrale Italiano come migliore attore del teatro ragazzi. Insieme a lui, ecco comparire Fulmine e Saetta, Orecchio Fino, Soffiarello e gli altri protagonisti della storia ispirata a una delle Fiabe Italiane raccolte da Italo Calvino e pubblicate nel 1956, che Carlo ha raccontato davanti agli occhi stupefatti e divertiti di Edith, Sly, Mariam, Hussein, Lamine, Mohammed.
Una storia di amicizia
“È una storia di amicizia”, ha spiegato l’attore dopo averla recitata. “All’inizio i personaggi sono tutti soli, ma mettendosi insieme riescono a realizzare una grande impresa”.
Il senso della storia è stato chiaro alle ragazze e ai ragazzi della classe, che forse non hanno capito proprio tutte le parole, ma affidandosi alla gestualità di Carlo hanno colto abbastanza per capire, tra una risata e l’altra, che quella storia parlava un po’ di loro e a loro. Le maestre Angela, Celeste e Federica, intanto, erano in visibilio.
La poesia che apre mondi
Poi è arrivato il momento della poesia e – subito – ecco la magia. Carlo ha guidato le ragazze e i ragazzi nella lettura di quelle parole in versi, li ha fatti giocare coinvolgendo il corpo, le intonazioni, il respiro, i gesti, perché ogni parola può essere un mondo – diverso per ognuno di noi – e, se è un attore a mostrartelo, questo mondo può diventare tuo, arricchirti di esperienza e coraggio, e l’italiano risulterà ancora più bello, anche se ti ritrovi a pronunciarlo con una penna tra i denti!
Grazie!
In questi mesi di lockdown multicolore, Carlo Ottolini, per non smettere di lavorare – perché se a un attore togli il teatro togli la vita , è andato in giro per i cortili di Milano a recitare storie per i bambini. Grazie a un passa-parola generoso, è arrivato anche nel nostro cortile virtuale, dove i migranti imparano l’italiano.
Si può imparare una lingua studiandone i verbi ed il lessico, ma anche ascoltando una storia e poi recitandola, e poi ridendo tutti insieme perché abbiamo scoperto che la parola ‘Sole’ si può dire in decine di modi diversi e li vogliamo imparare tutti.
“È la prima volta che faccio una cosa così! Sono felice!” – Hussein
“Ci ha fatto finire la giornata con un sorriso” – Edith
“Quanta serenità! Adesso mi sento libero” – Mohammed
“La giornata non finiva più oggi, per fortuna c’è stata la scuola” – Lamine
“Ci ha fatto ridere così tanto” – Mariam
È stata una lezione di italiano diversa, ma noi lo sappiamo bene che la diversità è sempre una risorsa e un’occasione. Grazie Carlo, alla prossima!