Scuola digitale anche per i migranti, in tempo di Covid19. Ci pensa a inventarla Alessandra Palieri, volontaria con l’associazione NoWalls. Una volta a settimana – prima che venissero sospese – Alessandra faceva lezione alla biblioteca del Gallaratese. È stata lei a trascinare nel progetto una decina di insegnanti: adesso a turno registrano video, messaggi vocali e foto con i compiti. “Li postiamo sulla chat e gli studenti rispondono inviando a loro volta video nel loro italiano stentatissimo, con gli esercizi che riescono a fare”. La loro classe è formata da una trentina di ragazzi, spesso con storie durissime alle spalle. “Le lezioni sono sospese per chissà quanto, allentare il contatto con loro avrebbe aumentato il rischio di dispersione”, spiega Alessandra. Insieme a Silvana, Alessia, Caterina, Maddalena e due incredibili ultra-ottantenni (Pia e Marisa), ha messo a punto un vero e proprio sistema interattivo e lo ha esteso anche ad altre classi: “Per questi ragazzi venire a scuola è un grande atto di volontà. Facciamo leva sul fattore umano, ci mostriamo affettuosamente vicini”.
Elisabetta Andreis – Corriere della Sera del 12/3/2020 – Edizione Milano
Per vedere i video cliccate qui
L’articolo intero, invece, si trova qui