Chi è venuto alla festa NoWalls I Love You lo ha visto suonare i tamburi con i Mitoka Samba. Lamin era serio e concentrato, e forse non era facile rendersi conto di che cosa ha significato quella prova per lui. Giancarlo, il suo maestro di italiano, ne ha scritto.
Abbiamo voluto condividerne lo sguardo e le parole preziose.
Martedì 11 febbraio
Oggi Lamin è arrivato in classe cercando di dissimulare le sue emozioni per la bella esperienza vissuta lunedì con il gruppo di percussioni Mitoka Samba.
Si perché, dopo molte incertezze e dopo che sono riuscito per due volte a scongiurare una sua defezione, ieri Lamin è andato a fare una prova per l’esibizione di domani alla Festa di NoWalls.
Alla fine è stato coraggioso, si è portato il suo tamburo personale e su quello ha picchiato come un pazzo, si è divertito e ha riso felice, mentre gli altri componenti si complimentavano con lui.
Oggi abbiamo ripreso l’alfabeto e insieme abbiamo cercato le chiavi utili per decifrare quegli strani segni, che insieme formano cose ancora più strane: le parole e poi le frasi. Continueremo a lavorare sull’alfabeto, a oltranza, e sono certo che lui farà progressi. Domani tirerà fuori dal suo tamburo anche la speranza di riuscire a esprimersi in un italiano migliore, evitando di usare i verbi all’infinito.
Purtroppo non è venuto Bubacarr, dopo che venerdì si era allenato a calcio, insieme a Lamin, con la NoWalls Internazionale.
Questi ragazzi sono così, fortemente instabili, timorosi, con troppo piccole scorte di fiducia nelle loro tasche.
Non possono che essere così e noi non possiamo che ricercare le vie che ci portino a loro, per fare un bel pezzo di strada insieme, casualmente italiani o africani.
Giovedì 13 febbraio
Ieri Lamin e Bubacarr hanno passato ore piacevoli alla bella Festa di NoWalls. Lamin ne è stato uno dei protagonisi, picchiando sul suo tamburo come Special Guest del gruppo di percussioni Mitoka Samba. Dopo mille ripensamenti alla fine ce l’ha fatta ed è stato bravissimo. È stato molto bravo anche Bubacarr perché anche lui ha vinto molte incertezze ed è venuto a sostenere Lamin.
Oggi entrambi sono venuti in classe. Con Bubacarr da solo ho parlato della recentissima morte in ospedale a Milano di un suo caro amico, della loro comune permanenza in Libia, di molte atrocità subite. Poi è arrivato Lamin e abbiamo parlato della sua bravura con i tamburi, di come abbia rischiato di non essere all’evento perché all’ultimo momento voleva rinunciare alle prove. Poi abbiamo lavorato ancora sull’alfabeto e loro sono stati molto bravi, concentrati, contenti di sfiorare la conoscenza, di accarezzare un successo, di sentirsi compresi ed apprezzati per quello che sono. Hanno una grande sensibilità e combattono ogni giorno per tornare in superficie, per lasciare nel buio i ricordi più duri.
Domani andranno ancora ad allenarsi con la NoWalls Internazionale, dove sono stati accolti con grande affetto, come pure dal gruppo Mitoka Samba, dai partecipanti alla Festa NoWalls e dai volontari. Io vedo la loro felicità mista alla sorpresa. Io sento la mia felicità per essere attore e testimone di un profondo scambio umano. Io e loro ci sosteniamo a vicenda e forse questo può farci sognare di farcela a prendere una nuova strada, mai percorsa, ma riconoscibile da un gran profumo di pane appena sfornato. Gratuito. Per chi ha fame.
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Il maestro Giancarlo Scialanga ci manda queste note quasi ogni settimana. Ha un suo modo tutto speciale di entrare in relazione con i suoi studenti, scelti tra i più fragili, e di insegnare loro l’italiano. Leggere i suoi testi chiarisce meglio di tanti encomi il perché lo abbiamo premiato con un Ubuntu Award.