Ti guardo, ti vedo, non ti giudico: è questa la vera mission delle oltre 30 volontarie e volontari che si dedicano al doposcuola di NoWalls in 3 scuole medie a Milano. Non è tanto risolvere il problema di matematica o fare entrare in testa la lezione sul Manzoni: il fine ultimo di chi si siede accanto a uno dei 70 ragazzini coinvolti è quello di far scoprire loro che non sono perduti, che anche loro possiedono talenti. È riconoscere il guizzo quando arriva e farlo riconoscere a chi quel guizzo ce l’ha. È insomma dare fondamenta alla costruzione di un’autostima che è la premessa per poter poi seguire i propri sogni e, ancora prima, per poterli riconoscere.
Riuscire a svolgere questo ruolo, però, è molto più difficile che far imparare il Manzoni: ecco perché NoWalls ha organizzato e offerto un corso di formazione dedicato a chi ha scelto di essere volontario alle medie o con i bambini nei centri di accoglienza.
Sabato 25 gennaio, 17 tra maestre e maestri coinvolti in questo tipo di volontariato sono andati a un corso di formazione tenuto da Cristina Piolini di Diapason, cooperativa che lavora da anni con bambini e adolescenti.
In 4 ore, abbiamo indagato come funziona il cervello di un ragazzino di 12 anni, la diversa percezione del tempo che si ha in quella fascia di età, ci hanno spiegato che a volte respirare insieme funziona più di mille parole, ci siamo confrontati sulle frustrazioni, i dubbi, i passi falsi ma anche sull’immensa gioia che si prova quando chi era muto inizia a parlare, quando arriva il guizzo tanto atteso, quando chi non si vede perché nessuno lo guarda finalmente si sente guardato e inizia a vedersi anche da solo.
Abbiamo anche giocato, ci siamo confidati, abbiamo riso e a volte anche pianto.
È stato talmente utile e importante che Angela Marchisio, presidente di NoWalls, ha promesso che cercherà le risorse per fare un secondo incontro, perché è stato evidente che c’era bisogno di imparare ancora tanto.
È questa la cifra che distingue NoWalls: investire sulla preparazione dei volontari perché siano sempre più utili ed efficaci nella loro azione nelle classi di qualsiasi tipo.
Questo nuovo modulo di formazione per chi si dedica al doposcuola, oltre a quello avviato da tempo rivolto a tutti i maestri che fanno alfabetizzazione stretta, diventerà certamente centrale: i ragazzini sono il futuro – anche se loro, come abbiamo imparato, vivono solo nel presente – e meritano la nostra massima cura e attenzione. Noi vi guardiamo, vi vediamo e non vi giudichiamo.