Magia, curiosità, meraviglia: sono queste le sensazioni lette negli occhi dei nostri studenti che lo scorso sabato hanno passato la mattinata all’Hangar Bicocca accompagnati da un gruppo di volontari di NoWalls. Lo scopo? Visitare l’installazione permanente di Anselm Kiefer I Sette Palazzi Celesti.
Occasione unica, resa possibile dalla Direzione del museo che ci ha messo a disposizione due giovani educatori culturali per guidarci sia durante la visita sia durante un laboratorio di creatività personale.
Non sapevo che cosa aspettarmi: non è facile per me ‘capire’ l’arte contemporanea e temevo che la proposta un po’ fuori dall’ordinario potesse confondere anche i più curiosi tra i nostri studenti. Invece è stato un crescendo di emozioni: dai ‘wow’ mormorati all’ingresso nello spazio semi-buio in cui si intravvedono i sette palazzi, al silenzio ‘quasi religioso’ durante le spiegazione degli educatori, fino ai ‘click’ impazziti degli smartphone di ognuno di noi, spinti dal desiderio di fermare l’attimo di un’atmosfera magica. Eravamo una compagnia di persone di tante nazionalità diverse, ma uguali nello stupore provato davanti a un’opera imponente come quella di Kiefer.
Il racconto dei Sette Palazzi che richiamano lo slancio delle nostre vite verso ‘il Cielo’, pensato come la realizzazione piena del sé e del crescere nella consapevolezza della propria cultura e della propria storia, è un messaggio potente arrivato dritto al cuore dei nostri studenti. I loro sguardi, le loro curiosità e le loro domande che andavano dritte al punto dei simboli che stavano guardando mi hanno fatto gioire e commuovere insieme. Nessun imbarazzo davanti a un’opera potenzialmente difficile da interpretare, bensì la naturalezza di riconoscere anche in quella una parte di sé, del proprio momento, del proprio ‘viaggio in terra straniera’ come costruzione d’identità.
La forza del messaggio ha scatenato la creatività: nel laboratorio finale a ciascuno di noi è stato chiesto di disegnare un ricordo personale su un foglio bianco, a cui poi abbiamo fatto una cornice grazie a un collage di materiali. Con curiosità e sorriso ognuno ha guardato l’opera degli altri: un ricordo della casa d’infanzia in Etiopia, un’esperienza da acrobata di circo di una ragazza dall’Ecuador, i colori del sole cocente e della terra arida del Senegal, le dolci colline dell’entroterra brasiliano…
La ‘nostra’ arte è stata la sintesi perfetta di una mattinata ben vissuta. Leggera nell’intento e nella riuscita, ma solida nel gettare ponti per nuove amicizie, proprio perché ora sappiamo tutti qualcosa di più dei compagni di visita.
Magia, curiosità, meraviglia: anche questo è vivere dentro NoWalls.
Camilla Budelli
Volontaria di Nowalls, responsabile del progetto Turisti senza muri